Cos’è il Costruttivismo

Cos’è il Costruttivismo

Il costruttivismo è una teoria di stampo psicologico che, negli anni Cinquanta, nasce a partire dalle posizioni di George Kelly. Fra i suoi collaboratori ricordiamo anche J. Piaget, con cui S. Papert ha collaborato prima di formulare il costruzionismo, sulla base di alcune rielaborazioni del pensiero costruttivista.

Il costruttivismo sostiene che la cognizione deriva dall’esperienza singolare dell’individuo e non dalla trasmissione di informazioni dall’esterno, né dalla rappresentazione di una realtà “oggettiva”.

Secondo i costruttivisti non esiste una conoscenza oggettiva e assoluta del mondo, perché è il soggetto che ne fa esperienza a crearla.

Tempo di lettura stimato: 7 minuti

Costruttivismo contro comportamentismo

Il costruttivismo si propose come teoria dominante degli anni Cinquanta, anche e soprattutto in opposizione al paradigma comportamentista.

Una delle concezioni portanti del comportamentismo descrive la cognizione come un processo che porta il soggetto ad acquisire una conoscenza oggettiva della realtà. In particolare, per i comportamentisti l’apprendimento è un’attività che si sviluppa fra due soggetti: uno passivamente acquisisce le informazioni che l’altro attivamente gli trasmette. Il discente sarà poi valutato alla luce dei comportamenti tangibili che metterà in atto sulla base di quanto ha precedentemente acquisito.

Queste informazioni sono strutturate, gerarchicamente organizzate, e riempiono il discente considerato alla stregua di un contenitore, di un attore passivo. Invece, il costruttivismo non limita l’azione dell’individuo alla mera traduzione di informazioni.

Il costruttivismo come teoria della cognizione

Il costruttivismo non sostiene la possibilità di conoscere il mondo oggettivamente, né pensa che apprendere significhi crearsi una rappresentazione mentale della realtà che la rispecchi. Sulle tracce dei risultati dell’epistemologia contemporanea, abbandona il “mito del dato” per intraprendere una strada differente.

Infatti, nel processo di osservazione del fenomeno, il punto di vista del soggetto osservatore diventa centrale perché è ciò che orienta l’apprendimento.

La conoscenza di un soggetto nasce a partire dalle sue esperienze vissute.

In altre parole, l’osservatore è attivo e non è passivo; si relaziona alla realtà in quanto oggetto di conoscenza e la “costruisce”, facendone via via esperienza. In questo modo, la mente umana crea delle mappe cognitive che aiutano ad orientarsi nel mondo, svolgendo un’attività semantica di catalogazione di ciò che esperisce.

Secondo il costruttivismo noi determiniamo la realtà a partire da una serie di condizioni materiali e situate. Fra queste, la nostra disposizione all’osservazione e alla comunicazione, le intenzioni o i mezzi di cui disponiamo per sondarla.

È opportuno dunque precisare che secondo i costruttivisti la cognizione non dipende soltanto dal soggetto. Essa dipende piuttosto dalla relazione che esso intrattiene con la materialità dell’ambiente che lo circonda. In questo contesto l’osservatore è un attivo ricettore di informazioni che rielabora alla luce di una determinata condizione preliminare, costituita da emozioni, credenze, abitudini culturali, conoscenze.

Il soggetto nel mondo è padrone della propria conoscenza

Il soggetto vive un processo di apprendimento assolutamente auto-diretto, sulla base di “mappe di significati” che la sua mente crea. Queste sono esattamente i “costrutti” di G. Kelly che li definisce come “schemi mentali auto-generati” attraverso cui noi, nell’esperienza e nell’osservazione, conosciamo il mondo.

Questi risultati scientifici si sono rivelati particolarmente fecondi. Infatti, grazie al costruttivismo, abbiamo ragione di considerarci padroni del nostro mondo perché la visione di esso che creiamo è ciò che lo determina, nel contesto di un flusso continuo di rielaborazione delle informazioni esterne.

Non c’è un unico modo di vedere la realtà, né esistono modi giusti e sbagliati di interpretarla, ma solo prospettive singolari di gestire l’incontro tra materialità, credenze, emozioni, conoscenze.

Parallelamente, il costruttivismo insiste in particolare sulla dimensione sociale all’interno della quale il processo di apprendimento si sviluppa. Come il soggetto, anche l’ambiente non è più considerabile come un mero contenitore di informazioni presentandosi, al contrario, come spazio relazionale all’interno del quale sviluppare esperienze anzitutto cognitive.

L’ambiente di apprendimento costruttivista

Il costruttivismo sostiene che la conoscenza è il risultato di una costruzione operata dal soggetto che si muove in situazioni concrete, all’interno di un mondo che è popolato anche da altri soggetti.

La presenza della dimensione sociale è molto importante perché i significati attribuiti alla realtà vengono commensurati, valutati, verificati grazie al confronto e alla collaborazione con gli altri esseri umani.

A questo proposito è utile ricordare che H. Gardner ha sviluppato molti studi sull’intelligenza, dimostrandone non solo la molteplicità ma anche la dimensione “distribuita”. Gran parte dell’intelligenza che utilizziamo quotidianamente è localizzata nelle risorse materiali e umane con le quali entriamo in contatto e da cui dipendiamo. La sua posizione appoggia dunque la visione di un soggetto partecipe a cooperazioni che definiscono sé stesso e il mondo che lo circonda.

Di conseguenza, l’apprendimento non occupa soltanto una dimensione personale ma anche collettiva, ed è proprio per questo che si parla di “cooperative learning”.

Se l’ambiente è uno “spazio d’azione” che sostiene i processi cognitivi, sarà opportuno allora creare le migliori condizioni di contesto per l’esercizio ottimale di tali processi.

L’apprendimento secondo il costruttivismo

Questa prospettiva comporta modifiche radicali nelle logiche che hanno da sempre caratterizzato l’ambito educativo. Alla centralità dell’insegnamento, cioè una formazione determinata a partire dall’insegnante, si sostituisce l’apprendimento, che invece valorizza il punto di vista di chi apprende.

Secondo i costruttivisti, è necessario che l’insegnante aiuti lo studente a riadattare la conoscenza che già possiede in funzione di situazioni e necessità nuove. Particolarmente importanti sono i lavori di gruppo che permettono al discente di accrescere la propria intelligenza strategica e la capacità di confrontarsi con gli altri.

L’obiettivo è che il soggetto si assuma le responsabilità delle proprie scelte in un percorso non solo di apprendimento consapevole, ma anche di vita. Un percorso decisamente auto-diretto e non etero-diretto.

Dunque, l’insegnante non può influire direttamente sull’apprendimento ma semplicemente offrire stimoli e indirizzamenti allo studente che è impegnato in un percorso di crescita coerente con la propria storia individuale. Non esistono più tecniche fisse e standardizzate, né un sapere già pronto che l’insegnante trasmette – ma una collaborazione flessibile e ricorsiva.

Il vero sapere è quello che aiuta lo studente a costruire nuovo sapere.

Il Costruttivismo e il metodo LEGO® Serious Play®

Un workshop LEGO® Serious Play® (LSP) non ha mai l’obiettivo di “trasferire” informazioni ai partecipanti, siano esse una nuova visione aziendale, istruzioni e comportamenti attesi o modalità di lavoro. LSP non vuole obbligare i partecipanti ad una unica visione prestabilita.

Al contrario, i partecipanti sono coinvolti nel costruire una prospettiva condivisa della realtà esaminata durante il workshop. A partire dalla conoscenza già acquisita, dalle esperienze vissute, dai valori sui quali ognuno orienta la propria vita e dal contesto in cui operano, essi costruiscono nuova conoscenza, e quindi un nuovo modo di interpretare il contesto. La creazione di nuova conoscenza è un processo collaborativo nel quale tutti i punti di vista convivono e insieme contribuiscono alla rappresentazione condivisa.

Il costruttivismo collaborativo è l’esperienza che le persone vivono durante un workshop. La struttura del metodo, l’interazione con gli altri partecipanti, le metafore e lo storytelling favoriscono l’elaborazione di nuove teorie interpretative.

Se vuoi portare LSP nella tua organizzazione, contattami e ne parliamo.

Post Author

Martina Grinello

Laureata in filosofia con lode, sono specializzata in semiotica e teoria dei linguaggi, quindi studio i meccanismi di significazione che orientano i processi cognitivi all’interno delle relazioni comunicative. Dedico particolare attenzione all’analisi delle narrazioni socialmente condivise. Ad oggi, creo contenuti per il web declinando la mia esperienza, le valorizzazioni collettive e l’identità del promotore in ottica SEO.

2 commenti

Fare per apprendere – Culthera Pubblicato il 2 Luglio 2023 - 7:16

[…] Cos’è il costruttivismo […]

Jacopo Pubblicato il 29 Dicembre 2023 - 11:02

Articolo molto chiaro e ben scritto. Mi è stato utile.

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